giovedì 27 novembre 2014

Gotico Rurale!

L’immagine che molti, stranieri e non, hanno dell’Italia, è quella di un paese solare, dove venire d’estate per rilassarsi sulle spiagge, un luogo dove si mangia bene, pieno di gente ospitale e calorosa eccetera eccetera, magari con qualche stramberia come le feste regionali e il carnevale, ma niente di molto inquietante.
Pare però che gli inglesi non la pensassero così su di noi quando, secoli fa, entrarono in contatto con l’opera massima di Machiavelli, Il Principe.
Il mondo anglosassone si fece l’idea degli italiani come di un popolo di bastardi, freddi ,calcolatori, assolutamente immorali e crudeli, gente da cui stare alla larga insomma. Ambientarono molte delle loro opere gotiche nel nostro paese, la più celebre di queste è di sicuro Il Castello di Otranto, di Horace Walpole.

Il “bel paese”, come ormai abbiamo avuto modo di renderci conto, è un posto contraddittorio.
La Romagna ne è un esempio piuttosto lampante, abbiamo la riviera, zeppa di bei locali, discoteche, spiagge e ristoranti. Basta allontanarsi un poco, però, per trovare a nord gli acquitrini paludosi e pieni di zanzare del delta del Po, in cui non sembrerebbe fuori luogo un alligatore americano. Oppure ci si può spingere all’interno della regione, per trovare prima la campagna in cui i paesi si alternano a distese di campi  costellati da vecchi ruderi con chissà quali storie alle spalle, le colline e infine gli appennini, che nascondono villaggi antichi e suggestivi , castelli infestati e valli nebbiose, i luoghi in cui si svolgono i racconti di Gotico Rurale, di Eraldo Baldini.



La forza dei racconti di Gotico Rurale sta proprio in questo voltafaccia, su un lato della cultura italiana spesso trascurato, forse perché poco rassicurante, eppure che ne è parte integrale e intima, il folklore.

L’antico immaginario di spiriti delle paludi, alberi stregati, riti ancestrali, che si scontra col mondo moderno, non sempre in modo violento, a volte riesce anche a conviverci creando curiose situazioni ibride.

In molti dei racconti l’orrore si unisce alla violenza del vecchio mondo contadino, incontriamo famiglie disastrate che scivolano verso l’orrido in maniera inesorabile, la crudeltà innata e genuina dei bambini, che in alcuni racconti sono dei veri piccoli mostri.
I bambini ovviamente non hanno solo tratti negativi, dato che spesso davanti al soprannaturale si dimostrano più “aperti” degli adulti.
 Questa loro elasticità di pensiero, ancora da plasmare e non legato in maniera ossessiva alla ricerca del razionale come quello degli adulti, li rende davvero realistici e interessanti, fa ricordare di quando, da piccoli non era difficile immaginare un mostro che si nascondeva nell’oscurità, che la notte del sei gennaio arrivava la befana e ci si rintanava nel letto dalla paura, perché quella vecchia era così reale allora!

Un altro tema interessante di alcuni racconti è la rappresentazione delle credenze contadine, strani riti dal sapore pagano che si confondono con il culto dei santi, esseri quasi mitologici come lo spirito del grano
,oltre ad un inquietantissimo carnevale la cui atmosfera mi ha ricordato il New England descritto da Lovecraft.
 I racconti però non sono solo di matrice Horror, alcuni si avvicinano ad uno stile grottesco.
Il migliore di questi, a mio parere, è “In fila per due”,  che ha avuto il singolare merito di disgustarmi e farmi sorridere al tempo stesso.
"Si dice che lo Spirito del Grano giri nei campi a mezzogiorno e a mezzanotte, e i mietitori urlano per allontanarlo, per difendersene.


I racconti sono semplici nella struttura, non ci sono intrecci complessi o difficili da seguire, si svolgono quasi tutti in modo piuttosto rapido, senza perdere un briciolo di terrore e meraviglia per la strada.

I racconti di Gotico Rurale portano a ricordare sensazioni e suggestioni, che avevo dimenticato.
 Il pensiero che hanno i bambini del mondo che li circonda, non contenuto in schemi fissi e definiti, come finiamo per pensare da adulti, ma dai contorni più sfumati e dinamici.


3 commenti:

  1. Conosco questo libro dal 2001, quando ne lessi l'esistenza sull'Almanacco di Dylan Dog di quell'anno.
    Lo cercai a lungo, anche ordinato: niente. Per anni. Poi, un giorno, preparando un esame in biblioteca, durante una pausa lo trovai tra gli scaffali... wow!
    Era il 2005 :)
    Devo assolutamente averne una copia mia.

    Moz-

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    1. Infatti mi sembra di aver letto anche sul blog di Girola che è difficile trovarlo in giro
      io comunque l'ho preso su Amazon che non delude mai, o quasi :)

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    2. Ho chiesto alla Feltrinelli, ci sono poche copie e una costa 17 euro o una cifra simile Oo

      Moz-

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