Potrà tornare dalla moglie, Laura, e lavorare
alla palestra dell’amico Robbie.
Nel suo animo serpeggia l’inquietudine, una
tempesta è in arrivo, forse farebbe meglio a restare al sicuro dietro le
sbarre.
Poco prima di uscire scopre che la moglie è
morta in un incidente stradale, ora non ha più nulla a cui tornare.
La scarcerazione, però, non può essere
rimandata. L’uomo viene fatto uscire e prende l’aereo che Laura aveva prenotato
per il ritorno.
Durante il viaggio incontra Wednesday, un
vecchio imponente che gli chiede di lavorare per lui. Shadow dopo aver scoperto
che la moglie lo tradiva con Robbie, che anche il suo amico è morto nell’incidente
stradale con Laura e che questa è “morta con il cazzo di Robbie in bocca”
decide di lavorare per Wednesday.
Il vecchio, che si rivelerà essere nientemeno
che Odino, lo porterà in un lungo
viaggio attraverso l’America e i suoi dei, portati da generazioni di coloni
dalle terre d’origine, radunandoli per una battaglia, la tempesta che potrebbe
sconvolgere il mondo, dove si scontreranno vecchi dei contro i nuovi idoli,
nati dalla tecnologia e dalla paranoia.
American Gods racconta un
viaggio, e come ogni viaggio, il ritmo non è costante. Si passa da azioni
concitate, epiche a volte (si parla di divinità del resto), a momenti “morti” e
più lenti. Lunghi percorsi in macchina, intervallati a incontri con personaggi
bizzarri ed emarginati, povere divinità che hanno perso i propri fedeli , ma
che rimarranno impressi nella mente del lettore, figure che non vogliono
abbandonare il proprio orgoglio e continuano a nascondersi nella società
americana. C’è chi si prostituisce pur di ricevere adorazione, chi sopravvive
rubando e chi semplicemente lavora mischiandosi alla gente comune, usando le
proprie abilità pur di eccellere anche nelle attività più umili, tenendo
l’orgoglio più alto possibile.
Vivere come dio in
America non è semplice “è come con le api e il miele” dice Odino “Ogni ape
produce una gocciolina minuscola di mele e ci vogliono migliaia di api, forse
milioni, che lavorano tutte insieme per riempire il vasetto di miele che metti
sul tavolo della colazione. Ora immagina di poterti nutrire di altro che di
miele. Per la mia gente è così… noi ci nutriamo di fede, preghiere e amore”.
In
più ci si deve scontrare con la nuova guardia, esseri scaturiti dalla
tecnologia e dalla modernità, amorali, arroganti e poco empatici.
La visione dei nuovi dei
rende la storia ancora più interessante, entità giovani e già padroni del
mondo.
“ Sono il tempietto
intorno a cui si riunisce la famiglia per pregare” è la televisione che parla.
Avrei preferito vederli
più invasivi, più in controllo dei movimenti dei protagonisti di quanto non
siano. Del resto la modernità ha reso l’uomo sempre più vulnerabile,
osservabile e schiavo, mi sarebbe piaciuto vedere questo aspetto più
sottolineato e determinante, una società governata da dei dispotici e sanguinari che hanno il massimo controllo su tutti. Forse però la trama ne avrebbe sofferto, il viaggio sarebbe stato
più confusionario e agitato, oppure più movimentato e dinamico.
Il protagonista, Shadow, può
sembrare imperturbabile, si abitua agli dei con apparente facilità, fa giochi
di magia ma crede di non avere la personalità adatta per sfruttarli al meglio, è
un individuo silenzioso, si dedica a eseguire gli ordini di Wednesday (aka
Odino)e tende a non manifestare apertamente il proprio disagio, anche se la
situazione per lui diventa sempre più insostenibile, in balia degli dei e delle
loro stranezze e malinconie.
Di Odino Wednesday c’è
solo da dire che l’ho trovato proprio come l’ho sempre immaginato, forse meno
regale di quello mitologico, ma donnaiolo, cafone, furfante, arrogante e
paterno come solo il padre degli dei può essere.
Dal punto di vista
tecnico posso dire di non aver trovato niente di drammatico da segnalare a eventuali
lettori ansiosi di vedere questo libro spolpato.
Ah, si una cosa ci
sarebbe. I capitoli sull’arrivo dei coloni nel nuovo mondo sono scritti dal dio
Toth in persona, il dio della scrittura egizio. C’è da dire che il buon dio del
papiro usa molto “raccontato”, questa cosa potrebbe irritare molti lettori
fondamentalisti. Ma Toth sa di sicuro quello che fa, come osereste criticare le
scelte del dio della scrittura?
Bello. In effetti contraddire Toth potrebbe avere controindicazioni spiacevoli... :-D
RispondiEliminaVerissimo ;)
EliminaGrazie per il feedback!