“Per più di ottant’anni il palazzo si era stagliato a cavallo
dell’incrocio di due grandi viali […] Col tempo, intorno alle sue fondamenta si
raccolse un mucchio invisibile di drammi
personali.
Un giorno il palazzo venne
demolito, lasciando un’orrenda buca
e un rimasuglio di residui psichici.
Dopo molti mesi, dalla buca si innalzò un
nuovo edificio. Oggi, a volte, di mattina, ecco che quattro fantasmi appaiono all'entrata.
MONROE MENSH.
GILDA GREEN.
ANTONIO TONATTI.
P.J. HAMMOND.
Possibile che un edificio possa assorbire come una spugna le passioni e i tormenti degli uomini che lo frequentano tanto da legare le loro anime ai mattoni e renderli parte integrante della costruzione?
Possibile che un edificio possa assorbire come una spugna le passioni e i tormenti degli uomini che lo frequentano tanto da legare le loro anime ai mattoni e renderli parte integrante della costruzione?
Perché questo è ciò che
avviene in “Il Palazzo”.
Quattro storie di persone
vissute all’ombra del grande edificio.
Quattro persone comuni alle prese con i grandi drammi della vita, che finiscono per rimanere nel palazzo anche
quando questo viene abbattuto, tanto ne sono legati.
L’autore ci fa conoscere Monroe Mensh, un uomo che si adatta
alla realtà cittadina nella prima
parte della vita, impara ad apprezzare
la banale routine e sviluppa una
capacità molto utile per vivere bene in città, farsi i cazzi propri. Tutto questo fino a quando non vede un bambino morire proprio davanti al
palazzo. Monroe decide così di aiutare i bambini in difficoltà, con ogni mezzo.
Fino alla fine.
Poi c’è Gilda Green, una “Vera bellezza” che si
innamora di un poetucolo squattrinato e lo incontra ogni giorno a pranzo davanti
al palazzo. La donna però decide di scegliere la sicurezza economica e sposa un dentista, iniziando a vivere in
bilico tra i due uomini.
Antonio Tonatti,
un violinista costretto a sacrificare la musica per un lavoro da
operaio perché troppo povero, ma che
riesce a esprimere in pieno il proprio talento in seguito a un incidente che lo
rende menomato.
E infine la storia di P.J. Hammond, figlio di un ricco
proprietario immobiliare che sacrifica
la propria ricchezza e la salute perché ossessionato dall’acquisto del palazzo.
Le quattro storie si
incrociano e, insieme , danno un’immagine di una città dove il materialismo degli edifici, del denaro
e del lavoro si contrappone alle passioni
umane, dove i sogni degli
abitanti si scontrano dolorosamente con la fredda
e spietata realtà che li
circonda.